sabato 19 ottobre 2013

pane morbido... corso e nuova procedura

L'autunno è ormai inoltrato, le giornate sono sempre più brevi, le foglie degli  alberi cambiano il loro colore, l'aria è fresca al mattino e la notte inizia il freddo. Il ciclo delle stagioni procede e le giornate si susseguono con le abitudini e con qualche novità.
Questa settimana ho avuto una bella sorpresa: il corso di panificazione. Ho partecipato alla prima lezione del corso che mi ha riempito di nuovi entusiasmi, idee, desiderio di sperimentare e piccole/grandi soddisfazioni da forno. Al corso abbiamo impastato, lavorato, creato, infornato, ed ho ricevuto  preziosissimi consigli.
Inizierò quindi nuove sperimentazioni, arricchite dai consigli dei due saggi fornai che ci seguono al corso e  grazie alla loro esperienza non posso che migliorare i miei impasti. 
Gli impasti che propongo sono ispirati alle lezioni del corso pertanto leggermente diversi rispetto a quello che ho sperimentato fino ad ora. Non intendo rinnegare ciò che ho scritto e fatto in questi mesi... anni di lunatenera, bensì metterò in pratica i consigli e valuterò le varie pratiche. 
Il pane che ho preparato è una specie di pan carrè, una sottospecie perchè purtroppo dopo che ho preparato l'impasto mi sono accorta che il mio stampo era piccolo rispetto al panetto di 400 gr che ho realizzato pertanto il risultato è stato un bauletto piuttosto schiacciato anche se, vi assicuro soffice al punto giusto e soprattutto molto saporito.
Ingredienti per un   bauletto da 400 gr:
100 gr di pasta madre rinfrescata
300 gr di farina 2 
125 gr di latte
sale q.b.
zucchero q.b.
30 gr di burro

mercoledì 16 ottobre 2013

Pan brioche con lievito madre, gorgonzola e noci

Oggi è un giorno importante:  è l'occasione giusta per impastare, infornare e sfornare un buon pane. Oggi  è il Word Bread DAy il giorno della condivisione! L'idea di Zorra  nasce dal 2006 ed ogni anno sempre più food blogger si dedicano in questo giorno a panificare per il piacere di farlo, ma anche per celebrare questo gesto, non scontato, bensì importante e carico di significato.
La ricetta che propongo per questo evento forse non è la mia ricetta preferita però volevo proporre qualcosa di diverso ed originale ed ho inventato.. La prima cosa a mettermi in crisi però è stata la scelta del titolo...Pan brioche, danubio salato, sformato... Come mi succede spesso parto da una ricetta e poi vado completamente in un'altra direzione, come in questo caso dove sono stata ispirata dal danubio napoletano in versione dolce e sono arrivata ad una variante con gorgonzola e noci. 
Non ho osato chiamarlo Danubio perchè il ripieno non mi sembrava particolarmente tipico della Campania e per la forma che non è rotonda come nel caso del danubio, ma ha una forma ovale allungata. 
Le parole hanno molta importanza pertanto proverò a farmi capire meglio descrivendo la ricetta.
Ingredienti:
150 gr di pasta madre rinfrescata
250 gr di farina di frumento tipo 2
100 ml di latte
1 cucchiaio di olio
1 uovo 
un pizzico di zucchero 
un pizzico di sale
150 gr di gorgonzola
50 gr di noci 

sabato 12 ottobre 2013

Pane al Kamut e Semi di Papavero


Amici e parenti che sanno che sono appassionata panificatrice, quando vanno in vacanza tornano spesso con una farina particolare in regalo, rendendomi ogni volta molto felice e permettendomi di inventare nuovi impasti. I miei di ritorno dalle Dolomiti mi hanno portato una invitante confezione di kamut Mehl.. ossia farina di kamut da coltivazione biologica.
E anche su questa confezione ho notato il simbolo del marchio registrato affiancato al kamut ed ho un po' indagato su questa questione, anche perchè non ho mai visto un kamut non lo abbia. In pratica tutti noi crediamo che il kamut sia un tipo di cereale in realtà è un marchio registrato da una società americana che indica una specie di cereale mai ibridata, ne incrociata. In realtà il cereale in questione è una tipologia di grano appartenente alla sottospecie botanica Triticum turgidum ssp. Turanicum, denominato come grano Khorasan o frumento orientale. Mai sentito dire?
Purtroppo ho indagato un po' su questa questione e effetivamene è un'operazione di monopolio commerciale che è stata organizzata con grade sagacia e sapienza, creando anche la leggenda di un ritrovamente di semi antichi ecc. Se avete voglia di arrabbiarvi un po, leggete questo articolo qui.
E' così complicato riuscire a sapere cosa mangiamo ed invece dobbiamo essere consapevoli! Non stanchiamoci mai di informarci sul cibo che portiamo in tavola!
Dopo questa scoperta, sono un po' scoraggiata, mi sento un po' "vittima del sistema", ma ho comunque mangiato e gustato questo un semplice pane al kamut al quale ho aggiunto dei semi di papavero.
Ingredienti:
150 gr di pasta madre rinfrescata
350 gr di farina di kamut
1 cucchiaio di malto
100 gr di semi di papavero
sale qb
circa mezzo bicchiere di acqua tiepida

mercoledì 2 ottobre 2013

Tortini di verdure, con pasta madre


Ogni post è diverso, ogni post nasce e cresce da qualcosa di vero, una ricetta, un piatto realizzato, poi prende forma sul blog e condito di parole e di idee diventa un qualcosa di più, diventa una storia, diventa un messaggio per tutti coloro che leggono, che leggeranno oggi, domani, in un tempo non definito e non calcolabile. 
Questo mondo mi affascina, mi incuriosisce, è una realtà apparentemente irreale, intangibile che ogni tanto per si concretizza in commenti, quindi persone, idee altre storie, altri blog che si incrociano in questo luogo indefinito della rete. 
E' divertente vivere questo spazio e mi piace molto l'idea di lasciare qualcosa in ogni post, qualcosa di utile, un pensiero, uno stimolo, penso ai post come tanti "messaggi nella bottiglia"che qualcuno leggerà con curiosità...

L'idea del post di oggi viene dall'autoproduzione. Dal desiderio di utilizzare in cucina il più possibile e per quanto possibile materie prime e quando possibile autoprodurre gli ortaggi, la frutta, gli aromi, le spezie nei nostri orti... o per chi non ha spazio e lo deriderebbe tanto, ma non si arrende come nelnostro caso e si ingegna in un creativo ortointerrazza. 
Perché? Sicuramente perchè produrre dal seme o dalla pianta, prendendosene cura, facendole crescere è un grande impegno e ogni foglia, ogni frutto diventa il risultato di  fatica, impegno ed ha il valore del successo, quindi un gusto più saporito.  
Un altro buon motivo è conoscere la provenienza di ciò che mangiamo, sapere come e con quali prodotti è stato coltivato e permette di prenderci cura di noi stesso  e della nostra salute.
Infine, è economico; qualche euro per delle piantina e si riesce a produrre per un'intera stagione, se poi siamo dei "trasformatori" e ci dedichiamo a fare conserve, sottoli, essiccare la nostra dispensa sarà sempre ricca!
E con questa idea che mi ronzava per la testa ho preparato dei tortini di verdure. Verdure provenienti in questo caso da un'azienda biodinamica e acquistati tramite il Gruppo di Acquisto Solidale del quale faccio parte che venerdì ha consegnato una ricca cassetta di verdure contenete peperoni, melanzane, zucchine, peperoncini, insalate ecc ecc.