giovedì 22 novembre 2012

Tigelle e Cioccolata Spalmabile

Questi primi freddi fanno venir voglia di calore  e di dolcezze.... quindi per sopportare le prime sere invernali mi sono dedicata a preparare le tigelle e una deliziosa crema spalmabile al cioccolato.
Le tigelle, chiamate anche crescentine, sono delle focaccine piccole tipiche del modenese che vengono cotte in delle forme sul fuoco.
Oggi avevo voglia di impastare ed ho sperimentato le tigelle anche se senza la strumentazione tradizionale, ma con una semplice padella antiaderente. Ero curiosa di vedere cosa succedeva al mio impasto a cuocerlo diversamente rispetto al classico forno!
Il risultato è stato ottimo... e ci siamo mangiati tigelle prima ripiene di formaggio spalmabile e non contenti abbiamo riempito le tigelle con la cioccolata scalmabile. Sono sinceramente indecisa: non so se preferisco la versione salata o la versione cioccolatosa...
Ma andiamo con ordine:
Per 15 tigelle:
100 gr impasto rinfrescato
200 gr di farina di frumento tipo 2
1 cucchiaino di malto di orzo
un bicchiere di acqua tiepida
un pizzico di sale
L'impasto è piuttosto classico, senza aggiunta di ingredienti particolari, anche se credo che la ricetta  "originale" preveda l'aggiunta di strutto, essendo vegetariana però non ne sento la necessità!
Pertanto: impastare farine e acqua, aggiungere il malto per facilitare la lievitazione e a fine lavorazione un pizzico di sale e lasciare il tutto a riposare fino al suo raddoppio.
La pasta lievitata deve essere divisa in 15 palline e lasciata altre due ore a lievitare.
Si scalda la padella antieredente leggermente cosparsa di un filino d'olio (o burro) e si fanno cuocere le tigelle. Le palline devono essere schiacciate delicamente per dare loro una forma circolare dell'altezza di 5/6 cm  e lasciate cuocere in padella a fuoco basso per una quandicina/ventina di minuti. All'esterno prendono un colore d'orato e l'interno resta soffice e delicato.
Che buone....

mercoledì 21 novembre 2012

Rinfresco della pasta madre


Queste foto sono per le mie amiche e tutti coloro che hanno deciso di intraprendere questo curioso e gratificante percorso dedicato alla panificazione con il lievito naturale. La domanda che mi fate continuamente via e mail, via sms, a telefono è: "come faccio a sapere se è lievitato?" oppure "quanto devo aspettare?"
La risposta ovviamente è ... Aspetta finchè sarà lievitato... Le foto spero siano di aiuto. Questo è il mio rinfresco in questo periodo dell'anno: autunno, abbastanza umido, temperature esterna intorno ai 10° e in casa 20° con qualche ora di riscaldamento acceso. Ci ha impegato circa sette ore per raggiungere il massimo della sua "potenza", in estate ne sono sufficienti 4/5. Ovviamente il lievito risente del clima, dell'umidità, del luogo dove riposa, del contenitore che si usa... insomma, ogni casa ed ogni lievito hanno i loro tempi!
Vi faccio vedere il trascorrere del tempo della Gina in un rinfreso d'autunno: appena prima di essere rinfrescata, subito dopo l'aggiunta di farina e acqua e dopo 2,4,5 e 7 ore, per le quantità cliccate su questo post dedicato al rinfresco!

mercoledì 14 novembre 2012

Pane Integrale con Malto e Semi

Il solito pane? … In effetti un po’ simile ad altri esperimenti come il pane con semi di girasole, ma con qualche piccola variante.
In particolare l’ingrediente “innovativo” è il Malto d’orzo. Avevo letto tante ricette per il pane dove si utilizza malto d’orzo o di riso, ma non lo avevo mai sperimentato, anche perché non è semplice reperirlo. Sono riuscita a trovarlo nei negozi di prodotti biologici naturali ed ho scoperto che lo vendono anche nelle erboristerie.
Mi sono quindi documentata rispetto a questo Malto che, in poche parole non è altro che un dolcificante del tutto naturale utilizzabile, nella quotidianità, come sostitutivo dello zucchero e del miele. E’ inoltre utile per la panificazione favorendo la lievitazione del pane e delle pizze perché contiene il maltosio e un enzima capace di trasformare l'amido della farina in zuccheri direttamente utilizzabili dai lieviti della fermentazione. Quindi per parlare chiaro: aggiungendo agli impasti piccole quantità di malto si aumenta la disponibilità di nutrimento per il lievito, che, quindi, può svolgere meglio la sua azione. E’ tutto “cibo” per la nostra pasta madre…
Il Malto deve essere addizionato durante l'impasto in modica quantità, circa l’1% rispetto alla farina, un cucchiaino per 500 gr di farina per chi fa un po’ ad occhio come me… e oltre ad attivare e facilitare la fermentazione favorisce la formazione di una crosta di colore bruno e da un buon profumo al pane…
E dopo tutte queste informazioni… la ricetta:

domenica 11 novembre 2012

Mini Crackers


Mi sono lasciata ispirare dal post di Facciamo che ero la cuoca? ed ho pasticciato in cucina fino a realizzare questi Mini Crackers di kamut!
Mi sono proprio divertita!
La pasta madre, la mia Gina, era rinfrescata la sera prima e bella attiva e ...
Ingredienti:
150 gr di pasta madre rinfrescata
250 gr di farina di kamut
1 cucchiaio di olio evo
sale qb
1 bicchiere di acqua tiepida.
Ho sciolto la pasta madre con un po' dell'acqua tiepida poi ho aggiunto il resto degli ingredienti, per ultimo il sale.
Ho impastato per un quarto d'ora e lasciato raddoppiare per 4/5 ore. A questo punto l' impasto era elastico e l'ho lavorato con la macchina per la pasta fatta in casa: ho fatto dei piccoli bocconcini di impasto e li ho passati nella macchinetta per avere una bella striscia omogenea (ovviamente puo essere usato anche un semplice matterello). Poi ho trovato tra i vari attrezzi per la cucina un "tagliapasta per tortellini " che mi ha aiutato a fare i quadrati dei crackers tutti più o meno delle stesse dimensioni!
In realtà sono venuti un po' piccoli, circa 5cm x 5 cm, ma questa era la misura dell'attrezzo! Ho quindi fatto un dei fori con una fochetta e spennellato d'olio la superrfice superiore e salare per poi disporre il tutto sulla carta da forno e infornare a 200° per una quindicina di minuti. Lasciar freddare e ... sgranocchiare!

mercoledì 7 novembre 2012

Ribollita

Ma quante cose si possono fare con il pane?
Con questo post inauguro una serie di ricette che hanno il pane come protagonista principale e non potevo che iniziare con una ricetta di stagione, della tradizione toscana, povera, ma particolarmente saporita. 

La ricetta è originaria della mia nonna e contiene tutti i segreti della tradizione ... La nonna Sara era la "regina della cucina", impastava, creava, cuoceva, esagereava e non le ho mai visto leggere una ricetta, tutto era nella sua mente e tutto quello che veniva fuori dalle sue mani era semplicemente gustoso.  

 Le ricette della nostra tradizione locale sono quelle che più mi ricordano di lei e in particolare ogni piatto di ribollita mi fa pensare a lei, non solamente perchè la sua minestra di pane era perfetta, ma anche perchè ho impiegato anni a scoprire gli "ingredienti segreti" che la rendeno così speciale.